Sensitivities alimentari: come vivere meglio!
Oggi voglio parlarti di un argomento che riguarda molte persone: le sensitivities alimentari. Forse anche tu hai sperimentato qualche fastidio dopo aver mangiato certi cibi, come gonfiore, mal di testa, stanchezza o irritabilità. Oppure ti sei sentito in colpa per aver esagerato con le porzioni o per aver ceduto a qualche tentazione. Se ti riconosci in queste situazioni, sappi che non sei solo e che esiste una soluzione.
In questo articolo ti spiegherò cos’è una sensitivity alimentare, come si differenzia da un’allergia, come si può recuperare la tolleranza con l’alimentazione e quali sono i risvolti psicologici di questo percorso. Una sensitivity alimentare è una reazione avversa a un alimento o a una sostanza in esso contenuta, che coinvolge il sistema immunitario in modo indiretto o ritardato. A differenza di un’allergia, che è una risposta immediata e potenzialmente pericolosa del sistema immunitario a un antigene specifico, una sensitivity alimentare si manifesta con sintomi più variabili e meno evidenti, che possono comparire anche dopo ore o giorni dall’ingestione del cibo. I sintomi più comuni sono di tipo gastrointestinale, cutaneo, respiratorio, neurologico o comportamentale.
Alcuni esempi sono:
- Diarrea, stipsi, meteorismo, reflusso, dolori addominali
- Eczema, orticaria, acne, prurito, dermatite
- Rinite, asma, sinusite, tosse
- Emicrania, vertigini, insonnia, ansia, depressione, deficit di attenzione
- Iperattività, irritabilità, aggressività, apatia, compulsione alimentare
Le cause delle sensitivities alimentari sono complesse e dipendono da diversi fattori, tra cui:
- La predisposizione genetica
- Lo stato di salute dell’intestino, che è la principale barriera tra il cibo e il sistema immunitario
- Lo stress, che può alterare la permeabilità intestinale e la risposta immunitaria
- L’ambiente, che può esporre a sostanze tossiche o allergizzanti
- L’alimentazione, che può essere troppo monotona, sbilanciata o ricca di cibi trasformati o contaminati
La buona notizia è che le sensitivities alimentari non sono irreversibili e che si può recuperare la tolleranza con l’alimentazione: il primo passo è identificare gli alimenti o le sostanze che scatenano la reazione avversa, attraverso test specifici o diete di eliminazione e reintroduzione. Il secondo passo è seguire una dieta di rotazione, che consiste nel variare il più possibile gli alimenti, evitando di ripetere lo stesso cibo nello stesso giorno o in giorni consecutivi. Questo permette di ridurre l’esposizione agli allergeni, di prevenire nuove sensibilizzazioni e di favorire il recupero della tolleranza. Il terzo passo è seguire una dieta equilibrata, che apporti tutti i nutrienti essenziali per il benessere dell’organismo, in particolare quelli che hanno un’azione antinfiammatoria, come gli acidi grassi omega-3, le vitamine, i minerali e gli antiossidanti. Inoltre, è importante scegliere cibi freschi, naturali e di stagione, evitando quelli trasformati, raffinati o additivati.
Affrontare una sensitivity alimentare non è solo una questione fisica, ma anche psicologica. Infatti, il cibo ha un forte valore emotivo, sociale e culturale, che può influenzare il rapporto con sé stessi e con gli altri. Alcune delle difficoltà che si possono incontrare sono:
- Il senso di colpa per aver mangiato qualcosa di “vietato” o di “sbagliato”
- La paura di mangiare o di provare nuovi cibi
- L’isolamento sociale o la difficoltà a partecipare a eventi che coinvolgono il cibo
- La frustrazione o la rabbia per non poter mangiare ciò che si desidera
- La bassa autostima o l’insoddisfazione per il proprio corpo
Per superare queste difficoltà, è fondamentale avere il giusto supporto psicologico, per:
- Accettare la propria condizione senza vergogna o senso di inferiorità
- Gestire lo stress e le emozioni negative senza ricorrere al cibo
- Riscoprire il piacere di mangiare in modo sano e consapevole
- Migliorare la propria immagine corporea e la propria autostima
- Sviluppare strategie per affrontare le situazioni sociali legate al cibo
In conclusione, le sensitivities alimentari sono un fenomeno sempre più diffuso e complesso, che richiede un approccio multidisciplinare e personalizzato. Con il giusto sostegno medico, nutrizionale e psicologico, si può intraprendere un percorso che, con serenità, permetta di migliorare la salute fisica e la propria visione del cibo.
Antonella Allegrucci
Psicologa, Naturopata, Health Coach, Consulente Nutrizionale
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